Il Punto
Dialogo e confronto sulla strada del bene associativo
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È una presenza silenziosa ma sostanziale quella dei giovani volontari a supporto dell’attività delle nostre società sportive. Ed è assai importante in prospettiva futura, immaginando facilmente che gran parte di essi continueranno a donare il proprio tempo al Csi divenendone magari un giorno, in maniera diversa ma ugualmente importante, direttori di gara, allenatori, dirigenti di società, o della Associazione.
È innegabile ed è sotto gli occhi di tutti che esista una “questione devianza giovanile”. Le ragioni sono molteplici, da indagare con rispetto e serietà, affidandoci a chi ha gli strumenti professionali per risponderci: sociologi, psicologi, psichiatri, educatori.
Intanto il Centro Sportivo Italiano vive momenti felici, con una crescita di adesioni tale da aver portato a quasi un milione e mezzo i suoi tesserati, con sempre più società sportive diffuse su tutta Italia. Lo riferisco come dato di fatto; un giorno, magari, ci torneremo per valutare le dissomiglianze a livello territoriale. Oggi è interessante comunicare di aver superato il numero di società affiliate nel 2019, ovvero prima della tremenda pandemia.
È stato un grande merito delle società sportive aver saputo reagire a questa e ad altre criticità, anche se spesso sono state costrette ad aggregarsi per unire le forze e affrontare i tempi attuali con maggiori e migliori energie. Attenzione, però!
Il Csi non è un algoritmo, né un blocco note sul quale appuntare i numeri.
Il Csi è invece una Associazione che esprime e diffonde valori da difendere attraverso l’esperienza concreta dell’attività sportiva. È proprio attraverso questa che successivamente si può intervenire in termini educativi e formativi.
Lo abbiamo sempre fatto. Ora siamo chiamati ad interpretare un futuro ancora tutto da scoprire, ma di certo saremo pronti ad affrontare qualsiasi difficoltà o cambiamento solo se saremo uniti. Essere uniti non vuol dire mancanza di dialogo, o di assuefazione alla linea espressa da una maggioranza.
Dialogo vuol dire portare il proprio vissuto, la propria esperienza, la propria visione delle cose da fare e confrontarsi con gli altri. Nel rispetto reciproco e nella sincerità di intenti, dobbiamo agire sempre e solo per il bene dell’Associazione.
Non è facile, ma è l’unica strada possibile.
Vittorio Bosio
Presidente Nazionale CSI